giovedì 2 settembre 2010

I diritti negati dei familiari dei detenuti.

nota stampa

Giovedì 2 Settembre 2010 - Conferenza stampa dell’Associazione 5 Novembre
insieme ai familiari dei detenuti del carcere di Buoncammino

I diritti negati dei familiari dei detenuti.

Il carcere non rispetta nemmeno i diritti dei familiari dei detenuti. Nonostante la legge penitenziaria dichiari che il trattamento rieducativo è svolto agevolando i contatti con il mondo esterno ed i contatti con la famiglia, di fatto il sistema dell'esecuzione penale italiano continua a perpetrare insopportabili sofferenze a danno dei familiari dei cittadini detenuti. I familiari dei detenuti sono le vittime innocenti di un sistema carcerario che si trova in uno stato di assoluta illegalità e incostituzionalità. La Costituzione, all’articolo 27, stabilisce che le pene non possono essere contrarie al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato, ne consegue che devono essere garantiti tutti i diritti inviolabili dell’uomo, tra cui quello di mantenere rapporti affettivi e sociali, all’interno della famiglia e nell’ambito dei rapporti interpersonali.

Il carcere di Buoncammino rappresenta un vero e proprio inferno per i familiari dei ristretti. Al di là della buona volontà e della disponibilità dei direttori e degli operatori, il sistema dei colloqui tra persone condannate e familiari è un calvario rappresentato dalla totale mancanza di assistenza: ore e ore sotto la pioggia e sotto il sole, prima di entrare in una saletta d'ingresso affollata, sporca e rumorosa. L'immagine degradante dei familiari stipati e ammassati l'uno sopra l'altro, prima di arrivare alla sala dei colloqui, è indegna di un paese che si definisce civile. I familiari dei detenuti del carcere di Buoncammino vivono in uno stato di profonda inumanità e frustrazione favorito anche dal dramma sanitario che colpisce il carcere. 

Il carcere di Buoncammino è il Lager dei tossicodipendenti, dei sofferenti psichici e dei malati. L'applicazione della riforma della sanità penitenziaria nella nostra Regione rimane ancora una promessa non mantenuta. In assenza del definitivo trasferimento delle funzioni di assistenza sanitaria in carcere dall’amministrazione penitenziaria al SSN, i cittadini detenuti a Buoncammino continueranno a vivere in un carcere illegale e non trasparente, e ad avere una disparità di trattamento del proprio diritto alla salute rispetto al cittadino libero. L'Associazione 5 Novembre, insieme ai familiari dei detenuti rivendica il rispetto della legge per il miglioramento dell'affettività e delle relazioni famigliari nella vita delle persone detenute. Per questi motivi è necessaria e urgente l'applicazione delle misure alternative al carcere, e l'istituzione del garante delle persone private della libertà personale. Alla conferenza stampa i familiari dei detenuti, hanno concordato un appuntamento settimanale, ogni lunedì,  alle ore 15:00, di fronte al Carcere di Buoncammino. L'obbiettivo è allargare il fronte del dissenso dei familiari e costruire nuove forme di lotta e di denuncia delle violazioni dei diritti civili e umani.

Roberto Loddo
Associazione 5 Novembre
Telefono: 3316164008

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