sabato 21 agosto 2010

Il mondo del volontariato in carcere si mobilita


Conferenza Regionale Volontariato Giustizia della Sardegna
Sede legale: c/o Comunità La Collina, Loc. S'Otta 09040 Serdiana CA


Per essere sicuro un paese deve avere un sistema carcerario che produce recupero e reinserimento non un sistema che produce altro crimine. Tuttavia nell’ultimo decennio si è accentuato il ricorso alla sola pena detentiva, spacciata come unica via per garantire la sicurezza delle comunità. Si arriva così alla situazione attuale: si sfiorano i 70.000 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 44.592 posti; gravissime carenze di personale di polizia penitenziaria, educatori, psicologi e mediatori culturali; 41 suicidi dall'inizio del 2010. Il piano per l'edilizia penitenziaria e il ddl Alfano sulla detenzione domiciliare sono provvedimenti inutili a produrre effetti significativi sul sovraffollamento. Nei 12 istituti penali sardi sono presenti oltre 2.200 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1.970 posti. La Conferenza Regionale Volontariato della Sardegna, convinta che non sia più il tempo di assistere ma di agire e condividendo le preoccupazioni del Consiglio direttivo della CNVG, aderisce alla campagna di mobilitazione del volontariato. Chiediamo al governo nazionale e alla Giunta regionale il rispetto dell'art. 27 della Costituzione con l'applicazione delle misure alternative al carcere e con l'approvazione di un “piano sociale straordinario per le carceri” che assicuri il reinserimento sociale attraverso la formazione, il sostegno lavorativo, l'attivazione del terzo settore e associazionismo. Attendiamo la vera riforma della giustizia centrata sulla dignità della persona e sul rispetto dei suoi diritti, in vista di un efficace percorso di reinserimento sociale.


Il responsabile della Conferenza
Roberta Pisano

Il cappellano dell'I.P.M. di Quartucciu
Ettore Cannavera

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Don Ettore Cannavera, riflessioni da "La Collina"

L'Associazione 5 Novembre, ha intervistato Don Ettore Cannavera, fondatore della comunità di accoglienza "La Collina", rivolta a giovani-adulti, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che vengono affidati dalla Magistratura di Sorveglianza come misura alternativa alla detenzione. Un interessante intervista sui temi della Giustizia, del Carcere, del precariato giovanile e della cultura della Solidarietà e dell'accoglienza.