Agi, 2 luglio 2009
"La situazione nel carcere di Macomer, in provincia di Nuoro, dopo il cambio di destinazione della struttura che ospita attualmente molti detenuti arabi in regime di 41/bis, richiede la visita urgente della Commissione Diritti Civili del Consiglio regionale. Anche perché si moltiplicano le segnalazioni di un presunto regime carcerario particolarmente rigido con trattamenti per molti aspetti disumani". Lo denuncia l’ex consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione "Socialismo Diritti Riforme", in riferimento ad alcune lettere inviate da cittadini ristretti nell’istituto nuorese, alcuni per scontare la pena e altri in attesa di giudizio. "Troppo spesso la Sardegna - sottolinea l’esponente socialista - viene utilizzata come isola-carcere di detenuti extracomunitari provenienti dalle regioni del Nord del Paese. Ciò avviene sistematicamente nel carcere di Buoncammino, dove il sovraffollamento è insostenibile. Nel caso di Macomer desta preoccupazione il fatto che la struttura carceraria possa divenire il luogo ideale per ospitare cittadini arabi ritenuti pericolosi, ma soprattutto la mancanza delle infrastrutture necessarie a rendere la detenzione secondo i dettami della Costituzione e delle dichiarazioni internazionali sul rispetto dei diritti umani". "In assenza a livello regionale del Garante dei Detenuti - sottolinea Caligaris - la Commissione "Diritti Civili" con una visita potrebbe verificare le condizioni di vita dentro la struttura, dialogare con gli operatori penitenziari e sentire i diretti interessati su ciò che avviene nella casa circondariale. Ciò rassicurerebbe i cittadini sardi liberi oltre che i detenuti ed eviterebbe illazioni".
"La situazione nel carcere di Macomer, in provincia di Nuoro, dopo il cambio di destinazione della struttura che ospita attualmente molti detenuti arabi in regime di 41/bis, richiede la visita urgente della Commissione Diritti Civili del Consiglio regionale. Anche perché si moltiplicano le segnalazioni di un presunto regime carcerario particolarmente rigido con trattamenti per molti aspetti disumani". Lo denuncia l’ex consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione "Socialismo Diritti Riforme", in riferimento ad alcune lettere inviate da cittadini ristretti nell’istituto nuorese, alcuni per scontare la pena e altri in attesa di giudizio. "Troppo spesso la Sardegna - sottolinea l’esponente socialista - viene utilizzata come isola-carcere di detenuti extracomunitari provenienti dalle regioni del Nord del Paese. Ciò avviene sistematicamente nel carcere di Buoncammino, dove il sovraffollamento è insostenibile. Nel caso di Macomer desta preoccupazione il fatto che la struttura carceraria possa divenire il luogo ideale per ospitare cittadini arabi ritenuti pericolosi, ma soprattutto la mancanza delle infrastrutture necessarie a rendere la detenzione secondo i dettami della Costituzione e delle dichiarazioni internazionali sul rispetto dei diritti umani". "In assenza a livello regionale del Garante dei Detenuti - sottolinea Caligaris - la Commissione "Diritti Civili" con una visita potrebbe verificare le condizioni di vita dentro la struttura, dialogare con gli operatori penitenziari e sentire i diretti interessati su ciò che avviene nella casa circondariale. Ciò rassicurerebbe i cittadini sardi liberi oltre che i detenuti ed eviterebbe illazioni".
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