mercoledì 29 luglio 2009

CALIGARIS (SDR), NUOVI TRASFERIMENTI DETENUTI IN SARDEGNA


Cagliari, 29 lug. - (Adnkronos) - ''Nonostante il sovraffollamento sia ormai oltre i limiti della tollerabilita' negli Istituti sardi e le carenze negli organici della Polizia Penitenziaria siano sempre piu' evidenti con crescenti disagi, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria continua a trasferire detenuti nell'isola, prevalentemente extracomunitari. Una cinquantina sono infatti giunti nei giorni scorsi e suddivisi nei diversi istituti di pena. I nuovi arrivi hanno anche richiesto spostamenti interni con destinazione in particolare nella colonia penale di Mamone. I sardi detenuti nelle carceri del Continente invece restano lontano dai familiari anche quando sono ormai prossimi al fine pena''. Lo denuncia in una nota la presidente dell'associazione 'Socialismo Diritti Riforme', Maria Grazia Caligaris, ex componente della Commissione Diritti Civili del Consiglio regionale sardo. Caligaris evidenzia come ''le strutture detentive della Sardegna, soprattutto quelle di Buoncammino a Cagliari, San Sebastiano a Sassari e di piazza Mannu a Oristano, ospitate in edifici ottocenteschi, non siano in grado di rispettare i parametri di spazio cella-detenuto imposti dal Dap''. ''La Regione -sottolinea Caligaris- deve intervenire nei confronti del Ministro della Giustizia per ottenere il rispetto della legge, del protocollo d'intesa stipulato dalla precedente giunta regionale con il Governo e degli ordini del giorno del Consiglio regionale sulla territorializzazione della pena. Il continuo andirivieni di persone detenute provenienti dalla Penisola rischia di accentuare il disagio dei ristretti stabili favorendo un clima di tensione difficile da controllare. Ne sono testimonianza alcuni episodi di intolleranza e diverse lettere di detenuti''.

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Don Ettore Cannavera, riflessioni da "La Collina"

L'Associazione 5 Novembre, ha intervistato Don Ettore Cannavera, fondatore della comunità di accoglienza "La Collina", rivolta a giovani-adulti, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che vengono affidati dalla Magistratura di Sorveglianza come misura alternativa alla detenzione. Un interessante intervista sui temi della Giustizia, del Carcere, del precariato giovanile e della cultura della Solidarietà e dell'accoglienza.