
Stato di agitazione del personale e una serie di manifestazioni di protesta presso il Provveditorato regionale. Lo annuncia il segretario locale del Sappe, il sindacato degli agenti di Polizia penitenziaria, Mauro Chessa, riferendo che a tale determinazione si giunge in seguito a una serie di vistosissime carenze che riguarda la casa di reclusione di Alghero. Il Sappe evidenzia che gli agenti sono costretti a turni massacranti: debbono fare rientri con straordinario per attività trattamentali e i colloqui visivi dei detenuti e il personale in servizio negli uffici è obbligato a fare traduzioni ogni giorno per accompagnare a visite mediche o alle udienze i reclusi. Il sindacato evidenzia poi che gli agenti stanno saltando i riposi settimanali e hanno le ferie da fruire dal 2007.
Ma ora giungeranno nuovi detenuti dal continente per le festività natalizie e quindi il personale, afferma il Sappe, "passerà le feste in galera". Il rapporto tra detenuti e agenti è di 190 reclusi e ottanta addetti della polizia penitenziaria. Inevitabile per queste ragioni la proclamazione dello stato di agitazione. Ma il sindacato contesta anche l’affermazione che la casa di reclusione di Alghero sia un carcere modello. "Ma quale carcere modello - sostiene infatti il Sappe - se in numerose sezioni ci piove dentro, si stacca l’intonaco dalle volte, entra acqua nelle plafoniere e si allagano i locali superiori?".
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