mercoledì 2 maggio 2012

No a nuovi manicomi in Sardegna


Agli Organi di Stampa e Informazione – Loro Sedi
All’Assessore Regionale alla Sanità della Sardegna
Simona De Francisci - Cagliari
e p.c. Al Ministro della Salute - Roma
Alla Commissione Parlamentare di inchiesta del Senato
sulla efficienza ed efficacia del S.S.N. - Roma
Al Presidente della Regione Sardegna
Ugo Cappellacci - Cagliari
Alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale
della Sardegna - Cagliari
Al Sindaco di Cagliari
Al Sindaco di Ussassai
Al Comitato Nazionale Stop Opg –Roma

Oggetto: apertura ospedali psichiatrici giudiziari sardi
Apprendiamo dalla Stampa (L’Unione Sarda del 27 aprile u.s. . cronaca dell’Ogliastra), con viva preoccupazione, che la S.V. ha “confermato che gli ospedali psichiatrici giudiziari, OPG, saranno due in Sardegna”. Tale notizia è stata data alla stampa mentre si svolgevano i lavori del Convegno “Un Volto un Nome” da noi organizzato, a Cagliari, nella giornata del 26 aprile u.s. Tale concomitanza di eventi è singolare considerato che, la S.V., invitata a partecipare ai lavori del Convegno, aveva dichiarato la propria indisponibilità per impegni fuori sede. Esprimiamo quindi ferma indignazione per le decisioni da Lei assunte in ordine al problema “superamento degli OPG” che vedrebbe nascere in Sardegna due piccoli manicomi che l’attuale normativa, e il buon senso comune, non consentirebbe. Inoltre esprimiamo forte dissenso alla indisponibilità dimostrata dalla S.V. ad aprire un tavolo di confronto con il nostro Comitato e tutti i soggetti interessati. Tale confronto è necessario per analizzare ogni singola situazione e proporre percorsi individualizzati di reinserimento sociale per chi ha scontato la misura di sicurezza e percorsi riabilitativi per coloro che necessitano di misure più “restrittive” ma sempre nel rispetto del dettato Costituzionale e del DPCM 1° aprile 2008. E’ scandaloso che da una parte ci sia stato il totale silenzio e la negazione al diritto di confronto democratico, e dall’altra l’incapacità e l’inerzia istituzionale di trovare alternative adeguate e rispettose dei diritti umani nei confronti dei nostri concittadini già duramente privati dei loro diritti fondamentali. La invitiamo pertanto a bloccare qualunque decisione già assunta e aprire un immediato tavolo di confronto al fine di programmare i percorsi individualizzati di rientro degli internati dagli OPG, come auspicato dalla Campagna “Un Volto un Nome”, rispettando lo spirito delle norme che vogliono il definitivo superamento di tali istituzioni di esclusione e segregazione.

Cagliari 2 maggio 2012

cordiali saluti
Il Portavoce Stop Opg Sardegna
Roberto Loddo

Segreteria organizzativa
Gisella Trincas 3381597287
Roberto Loddo 3316164008
Francesca Fadda 3472114917

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