venerdì 8 ottobre 2010

A Buoncammino detenuti senza assistenza sanitaria, chiude il centro clinico. "E' colpa della Regione che non applica la riforma"



Emergenza sanitaria a Buoncammino: chiuso il centro clinico del carcere, i detenuti sono senza assistenza. Lo denuncia l’associazione 5 novembre. “La colpa di questa grave situazione – scrive l’associazione - è della Regione che ancora non ha provveduto all’applicazione della Riforma Sanitaria, con il definitivo trasferimento delle funzioni di assistenza in carcere, dall'Amministrazione Penitenziaria al servizio Sanitario Nazionale”.
 
Sono 33 i detenuti ricoverati nel centro clinico. “Se non dovessero arrivare i finanziamenti - prosegue 5 novembre - i detenuti verranno trasferiti in istituti di pena del continente, e verrebbe così violato il principio della territorialità della pena”.
Sono invece 170 i malati psichiatrici, "una situazione aggravata dalla mancata attivazione di misure alternative alla detenzione. Sappiamo  che ogni anno il ministero della Giustizia paga alle Aziende Sanitarie 700 mila Euro per le prestazioni esterne, riteniamo quindi che se questi finanziamenti fossero meglio gestiti, il problema in non sussisterebbe. Si potrebbero, ad esempio, utilizzare i fondi per pagare il maggior impegno degli operatori sanitari all’interno delle carceri".
 
"Chiediamo quindi - conclude l'associazione - che il governatore Ugo Capellacci ,e l'assessore alla sanità Antonello Liori, si assumano le proprie responsabilità, prendendo  immediatamente i dovuti provvedimenti,  perchè quello che sta succedendo non è ammissibile in una società civile".

Nessun commento:

Don Ettore Cannavera, riflessioni da "La Collina"

L'Associazione 5 Novembre, ha intervistato Don Ettore Cannavera, fondatore della comunità di accoglienza "La Collina", rivolta a giovani-adulti, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che vengono affidati dalla Magistratura di Sorveglianza come misura alternativa alla detenzione. Un interessante intervista sui temi della Giustizia, del Carcere, del precariato giovanile e della cultura della Solidarietà e dell'accoglienza.