venerdì 23 luglio 2010

NEL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DI CAGLIARI SI VIOLANO I DIRITTI UMANI


Nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura 1 di Cagliari, diretto da Paolo Turri, si continuano a violare i diritti umani. Un giovane ragazzo di poco più di 20 anni, al suo primo ricovero (in trattamento sanitario obbligatorio) è legato in un letto di questo servizio. Questa pratica disumana continua ad essere praticata in questo servizio, nonostante l'ammodernamento, la riduzione dei posti letto a 15, l'apertura di un nuovo servizio di diagnosi e cura nello stesso ospedale di Is Mirrionis. Questa è la conferma che il problema è di ordine culturale e quindi di una cattiva pratica che continua a resistere nonostante la trasformazione organizzativa e logistica. Si lega e si tengono le porte chiuse, gestendo di fatto questo luogo non come un luogo di cura (come dovrebbe essere), ma un luogo di "contenimento e controllo". Proprio come era il Manicomio! Perchè nel periodo in cui il Primario era sospeso dal servizio non si legava? Perchè in altre parti d'Italia è possibile curare nel rispetto della libertà e della dignità delle persone? Perchè molti familiari sono terrorizzati e non hanno la forza di denunciare questi crimini? Questo è uno dei servizi che abbiamo segnalato anche alla Commissione di inchiesta presieduta dal Senatore Marino e al Ministro della Sanità, ma è dalla politica Sarda, dal sindacato Sardo, dalla Commissione Sanità del Consiglio Regionale, che vorremo un intervento e una risposa! Perchè tacciono? Questo servizio è lo stesso dove è morto il Signor Casu, legato mani e piedi per sette giorni, è lo stesso che vede sotto processo penale il Primario. Quello stesso Primario che l'Assessore alla Sanità Liori ha ordinato che venisse reintegrato in servizio (nonostante il processo ancora in corso) e che l'allora Direttore Generale della ASL 8 Dott.Barranu ha reintegrato. Questo Servizio Ospedaliero è una vergogna e noi abbiamo bisogno, urgente bisogno, che questa diventi una battaglia di civiltà condivisa! L'attuale Piano Regionale Salute Mentale indica tra le priorità l'eliminazione della contenzione. Ma nessuno lo rispetta! 
Gisella Trincas 
Presidente Associazione Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica 

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Don Ettore Cannavera, riflessioni da "La Collina"

L'Associazione 5 Novembre, ha intervistato Don Ettore Cannavera, fondatore della comunità di accoglienza "La Collina", rivolta a giovani-adulti, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che vengono affidati dalla Magistratura di Sorveglianza come misura alternativa alla detenzione. Un interessante intervista sui temi della Giustizia, del Carcere, del precariato giovanile e della cultura della Solidarietà e dell'accoglienza.