
"Un pericolo di vita che poteva essere evitato se l’uomo, le cui condizioni di salute si erano aggravate al punto che il cardiologo aveva sconsigliato la permanenza in carcere, fosse stato ricoverato come aveva più volte richiesto non ottenendo risposte dalla Direzione sanitaria". "Ha rischiato di morire Osvaldo Contu, un detenuto cardiopatico, ristretto a Nuoro nel carcere di Baddu e Carros, che è stato ricoverato d’urgenza nell’Ospedale San Francesco per un infarto. A salvarlo sono stati gli Agenti di Polizia Penitenziaria allertati dai compagni di cella. Un pericolo di vita che poteva essere evitato se l’uomo, le cui condizioni di salute si erano aggravate al punto che il cardiologo aveva sconsigliato la permanenza in carcere, fosse stato ricoverato come aveva più volte richiesto non ottenendo risposte dalla Direzione sanitaria". Lo sostiene il consigliere regionale socialista Maria Grazia Caligaris, componente della Commissione "Diritti Civili", facendo osservare che "non è la prima volta, purtroppo, che i detenuti di Bad’e Carros sollecitano il ricovero per gravi patologie e non lo ottengono in quanto le loro condizioni, nonostante la gravità, vengono considerate compatibili con la permanenza nell’infermeria dell’istituto di pena. Da chi ha la responsabilità sanitaria dell’Istituto". "Osvaldo Contu, cinquantenne, superata la fase acuta della crisi cardiaca, è attualmente ricoverato in un’apposita stanza-cella dell’ospedale San Francesco piantonato da due Agenti della Polizia Penitenziaria. È indispensabile che non si arrivi a situazioni di emergenza prima di disporre il ricovero nella struttura ospedaliera di persone che si trovano in carcere per scontare la pena in attesa di essere reinseriti, come prevede la Costituzione, nella società. Per questo - conclude Caligaris - esiste anche una norma di legge che, inattuata da 15 anni, prevede l’istituzione di un mini-reparto per detenuti negli ospedale dove hanno sede le Case Circondariali".
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