lunedì 20 ottobre 2008

Nuoro: c’è un nuovo direttore, la soddisfazione dei Sindacati


L’Unione Sarda, 20 ottobre 2008


Dopo oltre un anno di permanenza a Nuoro, con la formula della missione, questa mattina, Patrizia Incollu è stata nominata nuovo direttore dell’istituto penitenziario di Badu e Carros. Massima soddisfazione è stata espressa dai sindacati che hanno dichiarato: "Speriamo che sia la definitiva soluzione al problema dell’instabilità dell’istituto penitenziario barbaricino" La nuova Direttrice nel luglio 2007 aveva sostituito Paolo Sanna, inviato dal Ministero a dirigere il carcere di Voghera.


"Auspichiamo che ora si possa cominciare a risolvere gli annosi problemi di Badu e Carros, ha sottolineato la Cisl, cominciare da quello degli organici. Mancano almeno 60 unità di Polizia penitenziaria e tale carenza ultimamente sta diventando insostenibile. I vuoti negli organici del personale civile, con gli educatori in testa (due soli educatori per oltre 300 detenuti) sono insopportabili". Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria ha scelto anche il nuovo direttore del carcere di Sassari, diretto sinora da Incollu: il nuovo dirigente di San Sebastiano sarà Elisa Milanesi, da anni vice a Cagliari.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Corleone; carceri verso terribile livello di invivibilità



www.francocorleone.it, 21 ottobre 2008



Tra qualche mese assisteremo allo scoppio delle carceri. È una previsione facile, il numero di detenuti è ormai superiore a 57 mila unità, con una media di ingresso di mille ogni mese. A breve saremo quindi oltre il numero presente prima dell’indulto che era 62 mila e al momento in cui si arriverà a queste cifre il livello di invivibilità sarà terribile e quindi anche la gestione delle carceri non facile.

Lo ha detto il garante dei detenuti di Firenze Franco Corleone a margine della presentazione di 4 progetti dedicati ai detenuti in Palazzo Vecchio. Secondo Corleone "la mancanza di una politica di riforma ha innescato una bomba a orologeria. Quando scoppierà non lo so ma è una responsabilità grande quella di non aver approfittato dell’occasione irripetibile dell’indulto per fare una riforma del codice penale, delle leggi criminogene che riempiono le carceri come quella sulle droghe, sulla recidiva e sull’immigrazione". Corleone ha poi spiegato che "qualcuno ha giocato a criminalizzare l’indulto invece di approfittarne per ammodernare le carceri e per una riforma legislativa perché le carceri non si riempissero più".

Anonimo ha detto...

da scrittori l’appello per Saviano, boom di adesioni

di Paola Coppola



La Repubblica, 21 ottobre 2008



"La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini". Migliaia di persone hanno risposto all’appello di sei Nobel in difesa dell’autore di "Gomorra". Sul sito di Repubblica le adesioni all’iniziativa ieri sono cresciute di ora in ora: in meno di un giorno oltre 110 mila persone si sono aggiunte alle voci di Dario Fo, dello scrittore tedesco Günter Grass e del turco Orhan Pamuk, Nobel per la letteratura, di Michail Gorbaciov e dell’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, Nobel per la pace, e di Rita Levi Montalcini, Nobel per la medicina. Scrittori, intellettuali, politici e moltissimi cittadini si stanno mobilitando per lo scrittore minacciato dalla camorra e per ribadire che il caso Saviano "non è soltanto un problema di polizia. È un problema di democrazia".

L’appello è stato firmato anche dallo scrittore portoghese, Nobel per la letteratura, José Saramago, e da autori celebri come Jonathan Franzen, Jonathan Lethem, Martin Amis, Chuck Palahniuk, Nathan Englander, Ian McEwan, Jonathan Safran Foer, Hans Magnus Enzensberger e Javier Marias. Adesioni all’iniziativa sono arrivate anche dalle scuole, e l’appello dei Nobel è stato rilanciato da diversi media stranieri, tra cui El Pais, Courrier International, Nouvelle Observateur, Al-Arabiya e Cnn.

Per chiedere allo Stato di proteggere lo scrittore, che dal 2006 vive sotto scorta, e sconfiggere la camorra si è creata una mobilitazione imponente. Dopo il successo internazionale del bestseller "Gomorra" - che è stato tradotto in 43 paesi, pluripremiato e ha ispirato l’omonimo film di Matteo Garrone, candidato all’Oscar - Saviano ha subito pesanti minacce. "È minacciata la sua libertà, la sua autonomia di scrittore, la possibilità di incontrare la sua famiglia, di avere una vita sociale, di prendere parte alla vita pubblica, di muoversi nel suo paese", dice l’appello.

A Repubblica l’autore, che ha 29 anni e vive spostandosi continuamente, ha confessato di voler andare via dall’Italia per tornare a una vita normale. Le sue parole hanno suscitato numerose prese di posizione, dal presidente della Repubblica Napolitano fino al premier Berlusconi, e iniziative di solidarietà. La trasmissione radiofonica "Fahrenheit" continua la staffetta di lettura di "Gomorra" iniziata mercoledì scorso, Mantova gli darà la cittadinanza onoraria, gli studenti anticamorra di Napoli hanno chiesto di indossare nastri fucsia per testimoniare la vicinanza a Saviano e il Consiglio regionale toscano ha deciso di assegnargli un premio speciale.

L’appello dei Nobel ricorda: Saviano è "un giovane scrittore, colpevole di avere indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere sul suo giornale, Repubblica, e di tacere".

Dopo la chiamata dei Nobel in tanti si stanno schierando: "Con questa firma - dice l’appello - vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità, perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008".

Anche il segretario del Pd, Walter Veltroni, e il suo vice, Dario Franceschini hanno aderito all’iniziativa. Alla manifestazione del 25 ottobre il Partito democratico allestirà un banchetto per raccogliere altre firme. Il presidente del Gruppo Pse al Parlamento europeo, Martin Schultz ha firmato l’appello. E Dario Fo ha annunciato che mobiliterà altri Nobel e, in un’intervista, ha invitato tutti a partecipare: "È importante - ha chiarito - che sia la gente ad aderire, che si muova. In un momento come questo bisogna essere presenti, ritrovare un senso forte della partecipazione".



L’appello dei premi Nobel: "Lottiamo per Saviano"



Roberto Saviano è minacciato di morte dalla camorra, per aver denunciato le sue azioni criminali in un libro - Gomorra - tradotto e letto in tutto il mondo. È minacciata la sua libertà, la sua autonomia di scrittore, la possibilità di incontrare la sua famiglia, di avere una vita sociale, di prendere parte alla vita pubblica, di muoversi nel suo Paese.

Un giovane scrittore, colpevole di aver indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere sul suo giornale, Repubblica, e di tacere.

Lo Stato deve fare ogni sforzo per proteggerlo e per sconfiggere la camorra. Ma il caso Saviano non è soltanto un problema di polizia. È un problema di democrazia. La libertà nella sicurezza di Saviano riguarda noi tutti, come cittadini. Con questa firma vogliamo farcene carico, impegnando noi stessi mentre chiamiamo lo Stato alla sua responsabilità, perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008.



Dario Fo, Mikhail Gorbaciov, Gunther Grass

Rita Levi Montalcini, Orhan Pamuk, Desmond Tutu

Don Ettore Cannavera, riflessioni da "La Collina"

L'Associazione 5 Novembre, ha intervistato Don Ettore Cannavera, fondatore della comunità di accoglienza "La Collina", rivolta a giovani-adulti, di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, che vengono affidati dalla Magistratura di Sorveglianza come misura alternativa alla detenzione. Un interessante intervista sui temi della Giustizia, del Carcere, del precariato giovanile e della cultura della Solidarietà e dell'accoglienza.