di Alessandro Galimberti
Il Sole 24 Ore, 29 luglio 2008
di Ristretti Orizzonti www.ristretti.it
Il sistema carcerario italiano rischia di superare tutti i limiti di ricettività consentita già nei prossimi mesi. La crescita della popolazione dietro le sbarre - definizione molto, eterogenea, ma che alla fine è fatti di numeri omogenei - mostra infatti una curva ascendente sempre più acuta, che continua ad accelerare dopo la tregua coincisa con l’indulto di due anni fa.
L’inasprimento delle pene e le nuove tipologie di reato inserite negli ultimi provvedimenti del Governo potrebbero anche accelerare i tempi. Al 27 luglio (ieri) i detenuti a vario titolo nelle Case Circondariali, nelle Case di Reclusione e negli istituti per le misure di sicurezza erano vicinissimi a sfondare quota 55mila (54.945), cioè quasi il 30% in più del primo livello di capienza delle 205 strutture penitenziarie attive in Italia: la ricettività regolamentare del sistema carcerario italiano non arriva neppure a 43mila posti (42.950), oltre il 90% dei quali riservati alla popolazione maschile, e solo 2.359 alle donne. Il limite massimo, invece, definito di "tollerabilità" dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (quindi un livello di affollamento non derogabile) è fissato a 63.360.
In teoria, a oggi restano disponibili poco più di 8mila posti in cella, un margine che il trend di crescita riduce a pochi mesi di agibilità. Quando nell’estate del 2006 il Governo Prodi adottò l’indulto, con un sostegno parlamentare ampio e trasversale, nelle prigioni del paese si contavano 61.264 detenuti, cifra molto vicina al collasso del sistema.
Il 31 agosto successivo, terminata la prima fase dello svuotamento da indulto, i carcerati erano scesi a 38.847; dal 30 settembre 2006, punto più basso dell’affollamento (38.326 detenuti a vario titolo) è però ripresa la crescita, dapprima lentamente (sotto le 4omila unità fino a febbraio 2007) poi via via più veloce (44mila a giugno 2007), quindi esponenziale, superando i 48.500 al 31 dicembre scorso, e oggi ormai prossima alle 55mila unità.
L’ultimo taglio disponibile sulla popolazione carceraria (dicembre 2007) dice che meno di 19mila ospiti, sul totale di 48.693 presenze, sono reclusi per effetto di una sentenza giurisdizionale; la massima parte è invece rappresentata dagli imputati di un procedimento non ancora terminato, quindi detenuti in forza di un provvedimento di custodia cautelare: si tratta di oltre 28mila persone. Quanto alla radiografia degli stranieri, destinati ad aumentare dopo l’entrata in vigore definitiva del decreto sicurezza, il 41% della popolazione è rappresentata da europei (per metà di provenienza comunitaria, il 12% albanesi, il 5,5% ex jugoslavi), mentre quasi il 50% è africano (per tre quinti originari di Marocco e Tunisia), solo il 4,8% è di provenienza asiatica e il 5,9% nord e sud americana.
Nessun commento:
Posta un commento