Dalla Redazione del Centro studi
di Ristretti Orizzonti www.ristretti.it
Una ringhiera alta tre metri circonda l’ex caserma degli avieri nella base dell’aeronautica militare di Elmas. Da domani ospiterà i primi cento somali: hanno tutti chiesto asilo politico. Una ringhiera alta circa tre metri che circonda l’intera ex caserma degli avieri trasformata nel primo centro di permanenza temporanea della Sardegna. Ma non sarà una prigione. Una parte degli ospiti, quelli già identificati, potranno uscire durante il giorno (accompagnati), per poi tornare entro le 20. Restaurato da cima a fondo, nel pomeriggio il complesso è stato presentato ufficialmente alle autorità e alla stampa, pronto per entrare in funzione già dalle prossime ore.
Domani mattina, infatti, arriveranno da Lampedusa con un charter i primi cento immigrati di nazionalità prevalentemente somala: sono già stati tutti identificati e hanno chiesto asilo. Resteranno a Elmas in attesa di ricevere lo status di rifugiati politici. Verranno ospitati al secondo piano dell’edificio, dove sono presenti le camerate con i servizi, mentre al piano terra è stata allestita una mensa e l’infermeria. Potranno uscire durante il giorno, mai da soli, ma dovranno tornare per la notte.
Complessivamente, il nuovo Cpt cagliaritano potrà contare su 220 posti letto, in buona parte destinati agli immigrati clandestini che sbarcheranno quest’estate nelle spiagge sarde. In questo caso, al contrario di chi è in attesa di risposta per l’asilo politico, il centro servirà oltre che per la primissima accoglienza, anche per le visite mediche e per l’identificazione. "Resteranno 48 ore per la foto-segnalazione - spiega Bruno Corda, vice-prefetto di Cagliari - poi saranno avviati ai centri nazionali di identificazione e espulsione, sempre che non richiedano l’asilo politico".
La gestione del centro di permanenza temporanea sarà la società siciliana Connecting People, che già si occupa dei centri di Siracusa e Gorizia: per ciascun immigrato incasserà 29 euro al giorno, mentre la sorveglianza sarà affidata a 20 carabinieri del Battaglione Sardegna e altrettanti poliziotti del reparto celere, più medici della Asl e qualche agente che sarà addetto all’identificazione. Già previsto, però, un rafforzamento degli uomini, in vista dell’estate e dell’annunciato sbarco massiccio di immigrati clandestini provenienti in modo particolare dall’Algeria. È Hannaba, infatti, il principale porto di partenza dei tanti migranti che sbarcano nell’Isola.
E durante la visita al complesso, i funzionari della Prefettura hanno anche diffuso i dati sul crescente fenomeno degli sbarchi, sebbene le autorità tendono già ad escludere qualsiasi emergenza. E se lo scorso anno i nordafricani approdati in Sardegna sono stati 1597 (824 nei soli mesi di luglio e agosto), quest’anno sono 163 (tunisini e algerini). Elevata anche la percentuale degli irregolari che vengono poi segnalati alle varie Questure: la provincia di Nuoro risulta essere la seconda in Italia quanto a presenza di immigrati senza permesso di soggiorno (35,5 irregolari ogni cento stranieri), Sassari ne conta 32 e Cagliari 24,5. A Oristano la percentuale scende ad appena 15 stranieri irregolari su 100.
Il Ministero degli Interni studia il fenomeno, tenuto comunque sotto controllo e che non mostra particolari segnali di allarme. L’unica nota significativa è il sistema utilizzato per attraversare le poche decine di miglia di mare che separano l’Algeria dalla Sardegna. Se lo scorso anno i migranti venivano spesso salvati dalla Guarda Costiera mentre navigavano a bordo di bagnarole in legno con motori da 4 cavalli, quest’anno le motovedette hanno già intercettato alcuni motoscafi d’altura: imbarcazioni che permettono la traversata in poche ore.
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