


Le urla dal di dentro
Morte, suicidio, malagiustizia.
Reading – Dibattito
“In memoria di Aldo Scardella”
Sabato 10 Luglio
Ore 18:00
Cagliari – Sala Cosseddu
Casa dello studente – Via Trentino

Apre i lavori l’associazione studentesca “Antonio Gramsci”
Introduce: Marinella Canu – Associazione 5 Novembre
Coordina: Massimiliano Rais – Giornalista
Partecipano:
Rita Bernardini – Deputata Radicale eletta nel Pd - Commissione Giustizia
Cristiano Scardella – Fratello di Aldo Scardella
Franco Uda – Responsabile nazionale “Carceri e Giustizia” ARCI
Rosa Federici – Avvocato
Don Ettore Cannavera – Comunità “La Collina”
Valentina Calderone – Associazione “A Buon Diritto”
Michela Cangiano – Comandante Polizia Penitenziaria C.C. Buoncammino
Irene Testa – Associazione “Il Detenuto Ignoto”
Reading di Gianni Mascia, con musiche di Luca Marcia. E’ previsto il banchetto a cura dell’associazione studentesca “Antonio Gramsci” dei libri di Vittorio Melis “Aldo Scardella – Il Dramma di un innocente” e “A liberare luce” di Gianni Mascia.
1 commento:
Salute a tutti, non so chi di Voi leggerà questa mia, il mio scopo è, nel mio piccolo, aprire un tema che, riguardo all'argomento carcere, mi sembra, per quel che mi riguarda, di estrema attualità.
So che su questi spazi si parla solo dei problemi di chi è ristretto dietro a delle sbarre, (ed è giustissimo!), tant'è che anch'io, poco fa ho firmato la petizione sul "Garante" dei diritti umani e civili dei detenuti. Quindi non so se con questo argomento che mi tocca da vicino, possa cominciare un dibattito o finirla qui. Volevo affrontare l'argomento sull'inserimento dell'ex detenuto nella cosidetta "società civile". E', secondo me, un problema molto serio e, nemeno tanto scontato, come potrebbe apparire in un primo momento. So che le cose da affrontare sono diverse: Il posto di lavoro, la possibilità di riacquisire i diritti civili (iscr. nelle liste elettorali, ecc), riacquistare la "riabilitazione" (dopo 10 anni di buona condotta, con la cancellaz. del reato dal cert. penale, ecc.). Quindi, poter parte-
cipare ai concorsi pubblici (per esempio!). Ma a parte tutto questo, legato soprattutto all'aspetto materiale e molto importante per il problema del reinserimento di un ex detenuto, c'è un altro aspetto da non sottovalutare e che è quello "morale". E' un problema che , col tempo, tocca soprattutto, i reati più gravi, quelli, per intenderci, che in una società lasciano maggiomente il segno. In pratica è, secondo me, una sorta di "proseguo psicologico e morale della condanna" Come dire che "le condanne di un certo rilievo) sono sempre a vita". E qua mi fermo, perchè, come ho accennato all'inizio del discorso, no so se è il caso di parlarne o, se questo è l'indirizzo più adatto. Resto, comunque, in attesa di un Vs. gentile riscontro. Salute e Libertà. A presto. Anto
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