domenica 8 novembre 2009

Buoncammino: detenuta belga 21enne invia appello a Papa Ratzinger



Adnkronos, 7 novembre 2009

"Sono innocente e non riesco a comprendere parchè mi trovo ancora in cella dopo oltre quattro mesi di indagini. Qui sono sola e non ho nulla. Il processo per dimostrare la mia estraneità non è stato ancora fissato. La mia unica colpa è di essere stata ingenua a fidarmi di un uomo che mi ha potuto ingannare con facilità anche per la mia giovane età, ma non ho commesso alcun reato". Sono in sintesi le parole della lettera-appello al Papa di Melissa Sauvage, 21 anni, di Seraing (Belgio), una cittadina in provincia di Liegi, in carcere a Buoncammino per concorso in traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, dopo essere stata arrestata a Cagliari insieme ad un italiano, che trasportava droga. Melissa Sauvage non si dà pace e non riesce a farsi una ragione del perché non venga creduta perciò ha deciso di scrivere a Papa Ratzinger. "Lo riferisce - sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente di Socialismo Diritti Riforme - alle agenti di polizia penitenziaria, ai volontari dell’associazione che l’assistono insieme a suor Angela e Padre Massimiliano, agli interpreti, ai medici e agli educatori del carcere". Nutre molte speranze per l’incontro, previsto per l’1 dicembre prossimo, con un magistrato e due ispettori di polizia belgi, che "spero - riferisce le parole della Sauvage, Maria Grazia Caligaris - possa chiarire definitivamente la mia posizione. Sono incensurata e mi auguro che conoscendo la mia realtà possa cambiare radicalmente la mia posizione. Sono angosciata da questa condizione". Per lei si sono già mobilitati i concittadini belgi che in oltre 700 hanno sottoscritto una petizione alla Regina Paola di Belgio affinché la giovane donna possa attendere il processo accanto alla figlia ed alla madre e riprendere il lavoro che svolgeva prima dello sfortunato viaggio in Sardegna. "Non riesco a dormire - ripete Melissa in lacrime con un italiano appreso in cella, sempre con parole riferite dalla Caligaris - per la preoccupazione che mi suscita la condizione di mia figlia di quattro anni e di mia madre alcolista. Entrambe hanno bisogno di me e io di loro. Ho detto tutto quello di cui ero a conoscenza, ho fornito gli elementi per dimostrare la mia innocenza. Perché non vengo creduta? Non è più possibile per me restare dentro una cella, lontano dai miei affetti più cari, senza un motivo concreto. In questo modo rischio di impazzire". La giovane, incensurata, è stata arrestata il 30 giugno 2009 all’arrivo in Sardegna per una vacanza con Francesco Lombardo, 38 anni, di Palermo. Nell’auto del siciliano i Carabinieri avevano rinvenuto oltre un chilogrammo di cocaina. "Melissa è in una situazione psicologica difficile e molto delicata per un insieme di circostanze avverse. Una storia che - conclude Caligaris - risulta particolarmente coinvolgente sotto il profilo umano. Una giovane donna, illusa ed usata, con una problematica esperienza personale e familiare pregressa, sofferente per lontananza della figlioletta e per la solitudine dovuta all’impossibilità di poter contare sulla presenza dei familiari. L’auspicio è che i tempi della carcerazione preventiva non si prolunghino ulteriormente".

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