Si apra al più presto ampio dibattito in Parlamento.
Roma, 30 settembre 2009 da radicali.it
• Dichiarazione di Irene Testa, Segretario dell'Associazione Radicale Il Detenuto Ignoto
• Dichiarazione di Irene Testa, Segretario dell'Associazione Radicale Il Detenuto Ignoto
Anche se non pare che per il momento le agenzie nazionali ne abbiano dato notizia, in Sardegna i maggiori organi di informazione oggi danno rilievo all'esito scandaloso di alcuni dei procedimenti contro gli agenti di polizia penitenziaria che il 3 aprile del 2000 furono autori del violento pestaggio inflitto in massa a una trentina di detenuti nel carcere San Sebastiano di Sassari: sette prescrizioni per decorrenza dei termini, tra chi scelse di farsi processare con il rito ordinario. Colpevoli, secondo il collegio del Tribunale di Sassari, hanno così beneficiato di quella strisciante amnistia di classe - come la definisce spesso Marco Pannella - delle prescrizioni, riservata solo a chi ha i mezzi e l'assistenza legale per protrarre oltre i termini utili i processi. Queste prescrizioni sono solo l'ennesima conferma che lo stato dello giustizia italiana, i cui tempi interminabili producono oggi un accumulo di più di 9 milioni di processi civili e penali che giacciono nelle cancellerie dei tribunali, necessita di un'urgente e non più rimandabile riforma. Per quanto ancora il Parlamento potrà sottrarsi dall'affrontare il più ampio dibattito sulla giustizia e sulla responsabilità davanti al popolo elettore di votare un'amnistia alla luce del sole, contro l'imbroglio di una giustizia che si ritrova sempre di più ad essere violenta contro i deboli, ma raggirabile dai forti?
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