Agenzia Radicale, 5 settembre 2009
Pannella: contro l’amnistia illegale, clandestina, di massa e di classe in corso da decenni - chiamata prescrizione - lottiamo per una vera e ampia amnistia per la legalità, per la Riforma della Giustizia e dello Stato. Fin dall’autunno del 1978, per tre decenni, abbiamo lottato in Parlamento e nel paese per un’ampia amnistia, per restaurare la legalità e lo Stato di Diritto, contro l’amnistia di fatto, riservata ai privilegiati che possono pagarsi gli avvocati per fare cadere i loro processi in prescrizione": così il leader radicale Marco Pannella ha spiegato le ragioni della sua lotta contro il degrado della giustizia italiana. Tonino Di Pietro, per ignoranza o per auto-inganno, è pienamente corresponsabile, e dunque complice, di questo stato di cose - ha spiegato Pannella -. Accuso questo oppositore di comodo del Regime Partitocratico di difendere la vergognosa e incivile amnistia attualmente in corso, chiamata prescrizione, di cui hanno beneficiato quasi due milioni di persone in dieci anni, mentre con l’indulto avevamo iniziato un processo che - se accompagnato da un’amnistia - avrebbe portato alla riforma complessiva della Giustizia e al rientro nella legalità costituzionale. L’Europa ci condanna per questo degrado e il governo italiano è costretto ad ammettere i suoi torti, salvo poi rifiutarsi di pagare le multe e di risarcire le vittime - ricorda Pannella -. Il ministro Alfano ha detto parole di verità in Parlamento, denunciando un "debito giudiziario dello Stato nei confronti dei cittadini" che ha ormai "oltrepassato il limite di ogni possibile tollerabilità. Il Ventennio fascista - ha concluso Pannella - era lontano mille miglia dai livelli di indecenza del Sessantennio partitocratico. Si tenta di fare passare la nostra proposta come un atto di "clemenza buonista", mentre noi vogliamo farla finita con questo Regime immondo e illegale, candidandoci al Governo del paese.
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